L'URLO DELLA NATURA
"Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo... Mi fermai e guardai al di là del fiordo, il sole stava tramontando, le nuvole erano tinte di rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo." Edvard Munch
25 luglio 2014 - Campo
logistico di Karkara – Frontiera tra Kazakhstan e Kyrgyzistan.
La tensione comincia a salire. Domani voleremo a bordo dell’elicottero
militare kyrgyzo fino al campo base [1].
Mi allontano dalla tenda per sgranchirmi le gambe e fare una passeggiata.
Cammino in una valle non dissimile dalle nostre nelle Alpi: verdi pascoli,
pinete, un torrente che separa i due stati.
Eppure al tramonto c’è una luce strana. Si percepisce un’atmosfera da
frontiera, da fine del mondo conosciuto, oltre il quale solo ghiacci perenni e
montagne senza nome abitano questo pianeta. La Terra allo stato primordiale.
Nella luce che si tinge di rosso si percepisce tutto questo. E’
un’atmosfera che fa tremare i polsi.
E’ come l’urlo della natura più selvaggia e spietata di fronte all’uomo.
Viene da chiedersi se mentre i sistemi solari e le galassie continuano il loro moto perpetuo la Misericordia da qualche parte stia salvando qualcuno [2].
Perché è proprio questo il punto: cos’è ultimamente questa realtà che ci è
data nella quale camminiamo con reverenza e stupore?
Queste montagne che scaliamo sono per noi una promessa… la promessa che la
bellezza che assaporiamo sia segno di una Bellezza più grande ed eterna.
Non c’è motivo più profondo per rischiare e mettersi in gioco tra i dirupi e
le cime di questo: verificare questa promessa.
Ma la verifica è possibile solo in un rapporto umano. Un rapporto
innanzitutto con se stessi [3], cioè conoscendo meglio se stessi, la propria
natura profonda e i propri desideri più veri. E poi un rapporto con altri uomini,
che come noi hanno sete di verità e bellezza. Con loro è possibile forse
iniziare un cammino. Mentre scalando verso la cima andiamo sempre più in alto, camminando insieme a loro è possibile andare più in profondità della nostra vita.
Note
[1] - Campo base nord del Khan Tengri - Spedizione 2014
[2] - E' la domanda che si pone Kurt Diemberger (il grande alpinista austriaco) nel film "Verso Dove".
[3] - Rimando al post "La verità dell'io" (http://mountain-explorers.blogspot.it/2014/09/la-verita-dellio-tornato-dalla.html).
Claudio Pesenti
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